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Rubrica bassa cucina
Dossier Teatro "Biondo"
Alcune premesse utili per la comprensione della questione:
Il Teatro Stabile della Città di Palermo, il Teatro Biondo, riconosciuto come tale nel 1983, è diretto, dal 1978 ad oggi (con eccezione del periodo dal 1991 al 1998) sempre dalla stessa persona, il Direttore Pietro Carriglio, che, peraltro, ogni anno firma la regia, costumi, scene di uno o più spettacoli prodotti dallo stesso Teatro Stabile e, dunque, finanziati con denaro pubblico. A riprova basta esaminare il cartellone della stagione teatrale 2009/2010.
I soci fondatori del Teatro Biondo sono: Comune di Palermo, Provincia di Palermo, Regione Siciliana e Fondazione Biondo. Il Consiglio di Amministrazione è composto, per Statuto art. 10, da: Sindaco di Palermo, Presidente della Regione Siciliana, Presidente della Provincia, n. 7 membri eletti dal Consiglio Comunale, n. 5 membri eletti dal consiglio provinciale, n. 2 membri nominati dalla Fondazione Biondo e n. 3 membri eletti dalle OO.SS confederali provinciali di categoria.
Il Teatro Biondo ha aperto una piccola finestra di dialogo con alcuni artisti legati alla città di Palermo, mentre continua ad ignorare i grandi e giovani talenti emergenti, pluri-premiati e consacrati nello scenario del teatro italiano ed europeo, negando di fatto ogni sostegno alla drammaturgia contemporanea, alla ricerca, all’innovazione, alla sperimentazione, ostacolando il rinnovamento, il ricambio generazionale e la valorizzazione del repertorio contemporaneo.
I Teatri Stabili, per Legge, accedono a contributi pubblici dai fondi FUS.
Gli obiettivi che lo Stato intende perseguire attraverso il suddetto finanziamento devono identificarsi, tra gli altri, nel:
- favorire la qualità artistica e il costante rinnovamento dell’offerta teatrale italiana, promuovendo l’innovazione della programmazione anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e sostenendo vari linguaggi teatrali, propri di ambiti e culture diverse con particolare attenzione alla contemporaneità;
- promuovere nella produzione teatrale la qualità, l’innovazione, la ricerca, la sperimentazione di nuove tecniche e nuovi stili, favorendo il ricambio generazionale;
- agevolare la committenza di nuove opere e la valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo.
Fatta questa premessa, un nutrito numero di cittadini (ad oggi circa 400), non riconoscendosi nell’attività artistica e culturale proposta dal Biondo, ha promosso una petizione popolare ai sensi dell’art. 50 della Costituzione con la quale si chiederà alle Autorità Statali di controllare che la gestione del Teatro Biondo risponda ai requisiti previsti dalla Legge e che sono necessari per accedere all’erogazione dei contributi pubblici. (in allegato la petizione formato word, che si può trovare anche sul sito www.studiolegalelopiccolo.com)
Parallelamente, ma non secondariamente, una parte di alcuni di questi cittadini hanno fatto formale istanza indirizzata al Comune di Palermo, alla Provincia, alla Regione ed all’Associazione Biondo volta ad accedere ai documenti amministrativi relativi alla suddetta gestione.
Si è proceduto in questa maniera perché è sin troppo evidente che gli enti destinatari della richiesta devono essere in possesso dei suddetti documenti, trattandosi di verbali del consiglio di amministrazione del Teatro Biondo, i cui componenti, sono: Comune, Regione e Provincia.
Regione e Provincia hanno risposto affermando di non avere possesso dei documenti richiesti.
Il Comune di Palermo ha due missive; la prima diretta al Teatro Biondo, con la quale si intimava al Teatro Biondo di produrre i documenti richiesti di cui, ovviamente, non erano in possesso.
Con la seconda, invece, il Comune rimetteva nota inviatagli dal Teatro Biondo con cui negava il diritto di accesso ai documenti e parere a firma dell’Avv. Prof. Alessandro Grilli.
Nello scritto appare singolare il passaggio in cui i cittadini firmatari di una legittima richiesta vengono definiti come “soggetti che pretendono ergersi a censori dell’attività dei soggetti gestori del Teatro, sia su particolari scelte di carattere economiche, sia in merito alle opzioni artistiche dell’Associazione”. Come se il Teatro Stabile di Palermo, i cui soci sono Enti Pubblici, e che opera esclusivamente o anche prevalentemente con denaro pubblico proveniente dallo Stato, Comune, Provincia e Regione, fosse paragonabile ad un’Associazione tra soggetti privati
PETIZIONE POPOLARE
Ai sensi dell’art. 50 della Costituzione dello Stato Italiano
Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Al Presidente del Senato
Renato Schifani
Al Presidente della Camera
Gianfranco Fini
Al Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi
Al Presidente della Regione Siciliana
Raffaele Lombardo
Al Sindaco di Palermo
Diego Cammarata
Al Presidente della Provincia di Palermo
Giovanni Avanti
I sottoscritti cittadini, le cui generalità si riportano in calce al presente atto, tutti domiciliati ai fini della presente, in Palermo presso lo studio degli Avv.ti Simona Lo Piccolo e Marco Di Bernardo, Via F.sco Ferrara n. 32
ESPONGONO QUANTO SEGUE
L’attività teatrale dei Teatri Stabili, per considerarsi tale, oltre ad essere connotata dal prevalente rapporto con il territorio, deve tendere al raggiungimento di particolari e specifiche finalità artistiche, culturali e sociali tra cui preme ricordare, tra l’altro:
- il rinnovo del linguaggio teatrale
- il sostegno alla drammaturgia contemporanea
- la valorizzazione dei nuovi talenti
Il perseguimento di dette finalità è CONDIZIONE ESSENZIALE E NECESSARIA per poter ricevere i contributi statali a sostegno dell’attività teatrale.
Gli obiettivi che lo Stato intende perseguire attraverso il suddetto finanziamento devono, infatti, identificarsi nel:
- favorire la qualità artistica e il costante rinnovamento dell’offerta teatrale italiana, promuovendo l’innovazione della programmazione anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e sostenendo vari linguaggi teatrali, propri di ambiti e culture diverse con particolare attenzione alla contemporaneità;
- promuovere nella produzione teatrale la qualità, l’innovazione, la ricerca, la sperimentazione di nuove tecniche e nuovi stili, favorendo il ricambio generazionale;
- agevolare la committenza di nuove opere e la valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti cittadini firmatari della presente petizione
RILEVANO E RAPPRESENTANO CHE
Il Teatro Stabile della Città di Palermo, il Teatro Biondo, riconosciuto come tale nel 1983, è diretto, dal 1978 ad oggi (con eccezione del periodo dal 1991 al 1998) sempre dalla stessa persona, il Direttore Pietro Carriglio, che, peraltro, ogni anno firma la regia, costumi, scene di uno o più spettacoli prodotti dallo stesso Teatro Stabile e, dunque, finanziati con denaro pubblico. A riprova basta esaminare il cartellone della stagione teatrale 2009/2010.
Soltanto nell’ultimo anno, il Teatro Biondo ha aperto una piccola finestra di dialogo con alcuni artisti legati alla città di Palermo, mentre continua ad ignorare i grandi e giovani talenti emergenti, pluri-premiati e consacrati nello scenario del teatro italiano ed europeo, negando di fatto ogni sostegno alla drammaturgia contemporanea, alla ricerca, all’innovazione, alla sperimentazione, ostacolando il rinnovamento, il ricambio generazionale e la valorizzazione del repertorio contemporaneo.
Una gestione così restrittiva del denaro pubblico sconfessa e contraddice le finalità e gli obiettivi che lo Stato ha inteso promuovere con l’erogazione dei contributi a favore delle attività teatrali.
In ragione di ciò, i cittadini firmatari che non si riconoscono in questo modo di “fare Teatro”
CHIEDONO
che le Autorità in indirizzo eseguano i dovuti accertamenti, per verificare la rispondenza della gestione posta in essere dal Teatro Stabile di Palermo, Teatro Biondo con le finalità e gli obbiettivi che lo Stato si è proposto, come si propone, di perseguire erogando contribuiti a sostegno dell’attività teatrale.
Nome e Cognome:
Luogo e data di nascita:
Indirizzo residenza:
Documento:
Firma:
per firmare la petizione clicca su www.studiolegalelopiccolo.com
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