Il Tamburino Sardo


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fenomeno Ora Sì

Rubrica bassa cucina

Il fenomeno della lista Ora Sì
(Azazello) per gentile concessione di www.ventirighe.it

Il risultato elettorale della lista civica Ora Sì, che ha sfiorato il 10%, ha rappresentato probabilmente il fenomeno politico più interessante delle elezioni amministrative sassaresi.

Una lista civica imbottita di esponenti del mondo della cultura, "impegnati nel sociale" davvero - altro che le millanterie da santino che ci hanno tappezzato i parabrezza -, che hanno realizzato una prestazione sorprendente. Onore a chi ha raggiunto un risultato simile, certo, senza dimenticare però che si è trattato del frutto di un'operazione intelligente, spregiudicata e canagliesca.

Abbiamo visto infatti svolgersi sotto i nostri occhi una vera e propria invasione di campo da parte dei partiti in un settore - quello delle liste civiche - finora appannaggio esclusivo di quella che un tempo si chiamava "società civile", divenuto ora terreno di caccia, fruttuosa, della politica ufficiale.

La lista Ora Sì infatti è stata progettata, organizzata e strutturata da menti raffinatissime della sinistra cittadina, per raccogliere i consensi di un elettorato d'opinione ritenuto pericoloso se lasciato libero e quindi irregimentato all'interno di confini controllabili e affidabili da parte di chi ha tirato le fila del potere politico locale in questi anni.

Tramontata la figura dell'intellettuale d'area, da arruolare con la divisa di "indipendente" nelle fila del partito di riferimento, la cinghia di trasmissione si è fatta sottile e invisibile, e ha avvolto nel disegno compatibile con le gerarchie ciò che naturalmente le si opporrebbe: ha reso commestibile ciò che le sarebbe stato velenoso e ne ha lusingato la vanità blandendone le velleità oppositive.

Del resto il disegno è perfettamente coerente con quanto si è già visto su altri piani: hanno svuotato la dirompenza dei referendum locali negandone la possibilità operativa, così come hanno negato ai cittadini di esprimersi sulle questioni relative ai propri quartieri opponendogli le burocrazie circoscrizionali. Così ora si appropriano dello strumento delle liste civiche per sostituirle con simulacri governati dalle logiche di partito cui quelle stesse liste dovrebbero opporsi. I partiti occupano ogni spazio della politica per impedire ai cittadini di usarli.

Il progetto della lista Ora Sì non è nato in qualche riunione fumosa e parolaia e davvero democratica come in passato si è visto in città, no, ma nei vertici di quattro o cinque capibastone del PD (a volerli numerosi) che ne hanno disegnato la fisionomia e i confini. E visto il risultato positivo, state certi che il prototipo verrà replicato in futuro, avvalorando la tesi che le energie e le intelligenze delle professioni e dell'impegno individuale possono accostarsi alla politica solo attraverso un imprimatur che deriva dalla volontà di qualcuno che "conta" e che dall'interno ne coopta le eccellenze.

Si tratta di una sconfitta insomma, sorridente e ingenua come si confà ad ogni sconfitta severa, di una società generosa di fronte alla politica intelligente e canaglia che stiamo conoscendo. Una politica nuova e spregiudicata che mistifica se stessa per perpetuarsi e che è capace di insinuarsi in ogni spazio per continuare a perseguire i propri fini.

Tanti auguri ai valentissimi consiglieri eletti di Ora Sì che siederanno a Palazzo Ducale sulla scorta di un consenso che si sono guadagnati con la propria credibilità personale, ma da qui a ritenerli referenti di una società che dicono di rappresentare ce ne passa. Li vedremo volentieri alla prova di una dialettica con il PD ufficiale che immaginiamo però viziata dal proprio peccato originale: sono nati come "lista del Sindaco" e tali rimarranno, a meno di fortunosi imprevisti - che auspichiamo assai, ma che disperiamo di riconoscere


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