Il Tamburino Sardo


Vai ai contenuti

Menu principale:


Gheddafi

Rubrica Campagne

Lettera aperta al Magnifico Rettore,
al Senato Accademico,
ai Professori dell'Università di Sassari


Apprendiamo con piacevole stupore (dacché il mondo accademico ce lo immaginiamo sempre come il filosofo che osserva le stelle e precipita nel fosso) che con scatto di partecipe sensibilità codesta Università si vorrebbe apprestare ad insignire di Laurea ad honorem in Diritto il Colonnello Gheddafi e pertanto, oltre ad esprimere gli apprezzamenti più positivi, ci sentiamo in dovere di fornire qualche piccolo suggerimento.
Considerato che:

  • In quanto a diritto, il succitato Colonnello è solito farlo e disfarlo in casa sua, anzi sotto la sua tenda, e quindi dimostra perizia certa in materia;
  • In quanto a diritti, cioè quelli dei cittadini, sembra avere idee molto chiare sulla loro pericolosità, e quindi sulla necessità che essi vengano coniugati con uno stretto controllo da parte dell'autorità di polizia, specialmente se poi trattasi di rifugiati o ancor più di generici migranti;
  • In quanto a “diritto convergente” si è provveduto persino a fornirlo di motovedette, onde liberarci dagli oneri derivanti dal rispetto dei diritti umani dei succitati migranti;
  • In quanto a democrazia, in maniera risaputa, il sistema elettorale libico si basa sul quorum più basso a livello mondiale, cioè una sola persona su tutta la popolazione;
  • Considerato ancora che a sua Eminenza Benito Mussolini era stata intestata un'Università dell'allora Regno d'Italia,

riteniamo che, pur essendo i tempi nostri molto diversi da quelli dei Nicola Pende, sia, per il Colonnello Gheddafi, guiderdone inadeguato la semplice laurea ad onore, ma che occorra almeno dedicargli una Facoltà di codesta illustre Università.
Se poi situazioni oggettive non dovessero rendere possibile l'attuazione di questa nostra richiesta, umilmente osiamo proporre che, trattandosi di Laurea ad honorem, gli si offra quella in Ingegneria aerospaziale, che al Colonnello potrebbe sicuramente giovare, visto – non parliamo di far esplodere aerei, per carità - l'insuccesso di quei missiletti da lui lanciati contro l'isola di Pantelleria, quel corpuscolo estremo del territorio patrio, che disonora l'Italia con le sue spiagge, ormai divenute meta di ogni migrante che aspiri ad entrare in Europa.
Con i più rispettosi ossequi.

Paolo Buzzanca
Giampiero Muroni


Torna ai contenuti | Torna al menu