Il Tamburino Sardo


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inquinamento Porto Torres

Rubrica Dispensa

Sassari, 25 marzo 2009

Al Presidente del Consiglio
Enrico Piras
Alla Presidente della Giunta
Alessandra Giudici
All’Assessore all’Ambiente
Pino Ortu
Al dirigente del Settore Consiglio
LL.SS.



OGGETTO: Interpellanza urgentissima – Situazione inquinanti nell’area industriale e nel territorio di Porto Torres. Completo di allegato


Preso atto che


Il pubblico ministero dott. Michele Incani, a seguito di una complessa indagine durata 5 anni, in questi giorni ha chiesto il rinvio a giudizio dei massimi vertici delle multinazionali Syndial, Sasol Italia, Ineos Vinyls Italia operanti nell’area industriale di Porto Torres con la gravissima accusa di disastro ambientale e concorso continuato in avvelenamento di sostanze destinate all’alimentazione.

Tali azioni criminose, se confermate in tribunale, sarebbero state continuativamente e consapevolmente condotte sino ai giorni nostri, nel totale disprezzo della salute dei cittadini e delle norme in vigore.

Affermiamo che


per rispetto per le tante vittime degli inquinanti cancerogeni immessi nel nostro territorio, se tale crimine troverà riscontri giudiziari, si rende necessario capire e individuare quali siano le responsabilità di chi, nell’ambito della pubblica amministrazione e del pubblico servizio, aveva il compito di controllare, verificare e prevenire e non ha, evidentemente, adempiuto al proprio dovere.

Pertanto, premesso che


il Consiglio Provinciale ha più volte portato all’attenzione dell’Assessore all’ambiente e della Giunta le problematiche inerenti al controllo dell’area industriale e del territorio di Porto Torres;

che numerose interrogazioni, sin dall’agosto 2005, sono state rivolte alla Giunta affinché fossero chiarite le azioni poste in essere dalla Provincia di Sassari in merito al controllo degli inquinanti presenti in area marina, terrestre e aerea, e sull’affidamento a soggetti non qualificati di alcune indagini (ad esempio quelle sulla diossina);

che le risposte ricevute dall’Assessore competente hanno sempre teso a ridimensionare gli allarmi apparsi sulla stampa e proposti alla discussione dal Consiglio dalle diverse mozioni e interrogazioni in merito alla rilevazione degli inquinanti in mare, in terra e nell’aria, ed in particolare per i risultati ottenuti attraverso il progetto Moniqua, anche per la rilevazione di problemi nella catena alimentare, in particolare, dei prodotti della pesca;

che, a conclusione di una approfondita analisi della situazione in argomento, condotta in seno alla IV Commissione, 27 Consiglieri hanno sottoscritto e approvato all’unanimità nel Consiglio del 21 maggio 2008, un documento di indirizzo per la Giunta con specifiche indicazioni di intervento che, per brevità di ricerca, si allega alla presente interpellanza urgentissima e ne diventa parte integrante;

I Consiglieri interpellano l’Assessore all’ambiente e la Presidente della Giunta per conoscere:

  • Quale sia lo stato di attuazione dell’indirizzo del Consiglio approvato il 21 maggio 2008, allegato alla presente nota della quale è, a tutti gli effetti, parte integrante. Tale risposta è richiesta anche in forma scritta.


  • Quali siano le verifiche e le indagini che la Provincia ha avuto ed ha tuttora in atto sugli scarichi presenti nella zona industriale di Porto Torres, e quali siano i risultati ottenuti e dove siano stati resi pubblici o siano pubblicati. Tale risposta è richiesta anche in forma scritta.


Inoltre, i Consiglieri interpellano la Presidente della Giunta per conoscere:

  • Quali siano le azioni che la Presidente, legale rappresentante della Provincia di Sassari, intende porre in essere a tutela del territorio in considerazione della richiesta di rinvio a giudizio dei massimi vertici delle multinazionali presenti nell’area industriale di Porto Torres, ai quali sono contestati reati gravissimi di inquinamento e avvelenamento volontario del territorio e della catena alimentare. In particolare si chiede di sapere se, in caso di rinvio a giudizio, intende costituire la Provincia di Sassari parte civile.


  • Se e quali siano le verifiche interne alla Provincia che intende porre in essere per accertare se la conduzione del Settore deputato al controllo ambientale e alla direzione dei progetti specifici di monitoraggio abbia esperito ogni necessaria attività di intervento e di controllo, nel rispetto delle norme in vigore e della necessaria professionalità richiesta.


I Consiglieri

Alba Canu, Carmelo Piras, Gian Nicola Cabizza, Paolo Battino, Antonio Tanca, Gavino Sechi, Gianfranco Strinna, Nicola Sanna, Michele Pala, Gianni Carbini, Gaetano Ledda, Bastianino Sanna, Giovanni Ruiu, Angelo Benenati, Lorenzo Mastino, Michele Calaresu, Gavino Sale










ALLEGATO

MOZIONE approvata all’unanimità il 21 maggio 2008

Conclusione dell’accertamento condotto dalla 4a Commissione sull’inquinamento dell’area industriale di Porto Torres e di Fiume Santo: Linee di indirizzo del Consiglio Provinciale.

L’area industriale di Porto Torres e di Fiume Santo è caratterizzata da un forte degrado ambientale (marino e terrestre) che in assenza di radicali interventi può compromettere tutto il sistema del nord ovest con effetti devastanti per le prospettive di sviluppo turistico che hanno nella costa e nell’isola dell’Asinara i punti di forza del futuro.
Si tratta di una zona costiera di grande interesse storico, paesaggistico e ambientale incastonata tra le rovine dell’antica Turris Libissonis e le aree umide dello stagno di Pilo e di Platamona, a metà strada tra Stintino e la foce del Coghinas.
L’intero territorio insiste nell’area del Parco dell’Asinara che, per la valenza ambientale ed economica rivestita, estende la propria influenza nell’ampio entroterra, sino a definire la costa del nord ovest come un vero e proprio pre-parco.
Impossibile, da parte dell’Amministrazione Provinciale, non valutare la rilevanza strategica della propria azione politica, amministrativa e tecnica su tutte le problematiche inerenti al territorio ed in particolare su quelle della tutela ambientale e, necessariamente, della salvaguardia della salute dei cittadini, alle quali si aggiunge l’impegno per lo sviluppo economico e sociale del territorio turritano e dell’intero nord ovest della Sardegna.
?L’area industriale di Porto Torres, a causa del grave stato di inquinamento, è classificato dalla legge 426/98 “sito di interesse nazionale” e, come tale è sottoposto da lungo tempo alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, dal Ministero della Salute, dall’ Assessorato Regionale all’Ambiente e da quello alla Sanità e dal Ministero dello Sviluppo Economico, che con apposite Conferenze di Servizi decisorie, coordinano e definiscono le azioni necessarie.
?In tal senso sono da considerare, quali riferimenti oggettivi di analisi della situazione e di valutazione degli interventi di risanamento, le considerazioni e le prescrizioni stabilite nei verbali delle “Conferenze di Servizi decisorie” del 24 marzo 2005 (notificato con nota prot. 6989 dell’11 aprile 2005), del 11 novembre 2005 (notificato con nota prot 26343 del 23 dicembre 2005) e del 30 agosto 2006 (notificato con nota prot. 18989 del 28 settembre 2006), la Delibera della Giunta Regionale del 19 settembre 2006 e del decreto del Ministero dell’Ambiente del 6 febbraio 2007, entrambi applicativi della Conferenza del 30 agosto 2006, le risultanze del Tavolo Tecnico sulle problematiche sanitarie ed ambientali dell’Area industriale di Porto Torres, voluto dall’Assessorato Regionale alla Sanità, a cui partecipano, tra gli altri, la ASL 1, gli Enti Locali del territorio e la Provincia di Sassari, redatte nel gennaio 2007.
?Sono in corso indagini della magistratura sassarese (dal luglio 2004) tendenti ad accertare le responsabilità del degrado ambientale verificato ;
?Al quadro generale di riferimento citato, si aggiungono i risultati della valutazione epidemiologica dello stato di salute delle popolazioni residenti in aree interessate da fonti di pressione ambientale derivanti da attività industriali, minerarie o militari. L’indagine, conclusa nel Dicembre 2005 e resa nota nel febbraio/marzo 2006, fu voluta dall’Assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale della Regione Sardegna ed effettuata dall’ATESA (associazione temporanea d’impresa Epidemiologia, Sviluppo e Ambiente) che per conto del Ministero della Salute fornisce Assistenza tecnica all’Osservatorio epidemiologico regionale. Le aree indagate sono state i poli industriali di Portoscuso, San Gavino, Sarroch, Ottana, Porto Torres, Tortolì, il comprensorio del sughero e Macomer; i poli minerari storici dell’Arburese, Guspinese e dell’Iglesiente; i siti militari di Capo Teulada, La Maddalena e del Salto di Quirra; le città e conurbazioni di Cagliari, Nuoro, Olbia, Oristano e Sassari. Le risultanze hanno suscitato preoccupazione e suggerito un maggior controllo ambientale, sanitario ed epidemiologico delle aree considerate a rischio, tra queste il sito di Porto Torres.
La IV Commissione sulla base delle considerazioni esposte, ha pertanto ritenuto di acquisire ogni possibile informazione, documento e indagine al fine di definire un quadro di riferimento e di orientamento da sottoporre alla discussione e approvazione del Consiglio quale indirizzo politico per la Giunta Provinciale di Sassari.

Sulla base dei documenti richiamati quindi la Commissione:
- ha preso visione degli atti relativi al “Piano di caratterizzazione dell’area ” e delle numerose analisi relative al terreno e alle falde freatiche;

a)ha effettuato l’audizione del :
- dottor Mario Budroni, direttore del centro multizonale di osservazione epidemiologica della ASL 1;
- dottor Giuseppe De Luca, al tempo responsabile del PMP, che ha reso nota l’attività svolta dal Presidio Multizonale di Prevenzione della ASL 1 ;
- dottor Gian Franco Spano, presidente dell’Ordine Provinciale dei chimici, e del dott. Mauro Marchetti, direttore CNR –Biochimica, che hanno esposto le risultanze delle indagini effettuate nel territorio e hanno inquadrato, in un contesto più generale, le problematiche riguardanti l’inquinamento ambientale;
- dott.ssa Teresa Marras, responsabile dello SPRESAL e coordinatrice del “Tavolo Tecnico sulle problematiche sanitarie ed ambientali dell’Area industriale di Porto Torres”, che ha esposto, aggiornandola agli ultimi dati, la gravità della situazione ed ha espresso la necessità di ulteriori approfondimenti;
- dott.ssa Sotgia, nuova responsabile del PMP ed il dottor FURESI, responsabile del laboratorio chimico del PMP, che hanno rimarcato i temi ed i risultati già esposti dal dottor G. De Luca.

Dalle audizioni dei vari Responsabili e dalle relazione tecniche è emerso che:

1)Il terreno e la falda freatica sono fortemente inquinati da: metalli pesanti, idrocarburi, e varie sostanze chimiche altamente tossiche e cancerogene, senza escludere che possa essere anche determinato da attività ancora in corso;
2)gli interventi di contenimento (sbarramento di tipo idraulico) della falda mostrano fino ad oggi non avere raggiunto l’efficienza necessaria;
3)le discariche all’interno dell’area industriale sono fonte di inquinamento e devono essere risanate;
4)I dati relativi al mare e alla diossina denotano che l’ecosistema marino risente dello stato di inquinamento dell’area fronte mare;
5)L’indagine epidemiologica evidenzia l’incidenza tumorale della zona in esame che risulta essere più alta di circa il 15/20 % rispetto al resto della Sardegna; i valori sono paragonabili alle città industrializzate del nord del Paese;
6)la presenza accertata di sostanze tossiche e cancerogene all’interno del sito impone una verifica sulla valutazione del rischio per la salute dei lavoratori e della popolazione delle aree circostanti;
7)I dati relativi alle centraline che monitorano la qualità dell’aria dell’area industriale di Porto Torres sono pochi e occorre potenziare i controlli sulla presenza di ulteriori agenti di rischio legati alle lavorazioni presenti nel sito (es BTX, VCM), mentre le centraline intorno alla centrale di Fiume Santo, ancora gestite dall’Endesa, funzionano regolarmente ed i relativi dati non evidenziano anomalie;

La IV Commissione Consiliare ritiene pertanto necessario:

Intervenire tempestivamente per impedire che la falda freatica, che versa in una grave situazione di contaminazione a causa dei suoli fortemente interessati da agenti inquinanti, penetrando nell’ecosistema marino, estenda il problema alla catena alimentare compromettendone l’integrità e l’equilibrio;
Definire non solo l’entità dei volumi, la composizione e l’ubicazione dei materiali inquinanti ma anche, e soprattutto, le dinamiche della diffusione degli inquinanti attraverso la falda ed il gradiente di tale diffusione rispetto ai centri di propagazione, e ciò anche allo scopo di individuare la reale estensione delle aree interessate dall’inquinamento.
Esercitare una forte iniziativa politica per garantire le risorse necessarie per il risanamento e per una compiuta conoscenza dello stato dell’area, fermo restando gli obblighi di legge che impongono alle industrie gli interventi di bonifica dei siti industriali inquinati;
Accertare, al di là di ogni ragionevole dubbio, se le attività in atto producano tuttora ulteriore inquinamento;
Approfondire le analisi sul pescato e sui sedimenti sia nel porto industriale che nelle zone immediatamente limitrofe;
Attuare il monitoraggio delle filiere alimentari di origine vegetale ed animale;
Attuare il monitoraggio delle acque destinate ad usi civili e agro-zootecnici;
Richiedere all’Assessorato Difesa Ambiente Regionale di inserire come prioritario il sito di interesse nazionale e delle aree limitrofe nelle attività di monitoraggio delle acque sotterranee, come previsto dal D.Lgs 152/06;
Incrementare gli interventi di vigilanza sulle aziende per la tutela della salute dei lavoratori;
Incrementare lo studio epidemiologico sullo stato di salute dei lavoratori del petrolchimico;
Potenziare, la struttura del “Tavolo Tecnico sulle problematiche sanitarie ed ambientali dell’Area industriale di Porto Torres” concentrando le risorse finanziarie ed umane, creando i presupposti per un sistema a rete delle attrezzature, professionalità e utilizzo delle risorse;
Aumentare le risorse per i laboratori di controllo attraverso il potenziamento della struttura e le apparecchiature (maggiori risorse nei bilanci) per la struttura provinciale e per l’ ARPAS –PMP;
Concludere in tempi brevissimi la caratterizzazione delle altre aree della zona industriale di Porto Torres;
Analizzare approfonditamente i terreni e le falde delle zone attorno a Fiume Santo per riuscire a comprendere il rapporto causa / effetto della presenza di metalli pesanti e individuare le cause e l’origine delle sostanze inquinanti presenti;
Raccogliere, stratificare i dati ed emettere un rapporto quadrimestrale che sia completo e di semplice lettura, in modo da rappresentare una sistematica e certa informazione per i cittadini

Pertanto la IV Commisisione rileva:

l’ inderogabilità di interventi atti a definire in modo univoco e inequivocabile i pericoli a cui la popolazione è sottoposta a fronte della situazione data e a rendere conosciuti i dati rilevati.
l’assoluta priorità dell’attuazione del risanamento ambientale per la tutela della salute e dell’ambiente, per la salvaguardia di un ecosistema importante, che include un parco nazionale. Per assicurare, in un’area quale quella del Golfo dell’Asinara, certezze e prosperità al settore economico del turismo e della produzione agricola-zootecnica e della pesca, destinati a diventare una componente sempre più rilevante nell’economia della Sardegna nord occidentale.
La necessità di un controllo sistematico ed efficace dell’intero sistema industriale in termini di monitoraggio delle fonti di inquinamento di qualunque natura e di prevenzione per la salute dei lavoratori e dei cittadini.
L’urgenza di una costante informativa alle popolazioni e agli enti locali del territorio.
La necessità del rilancio dell’area industriale di Porto Torres con nuovi insediamenti compatibili con l’ambiente per far sì che non vadano disperse l’importante cultura industriale e le dotazioni infrastrutturali di grande rilievo
L’urgenza della riqualificazione degli attuali processi produttivi al fine di renderli sempre meno impattanti, puntando su una chimica innovativa (non massiva), compatibile con la tutela della salute e dell’ambiente, orientata alla produzione di prodotti ad alto valore aggiunto e basso impatto ambientale
L’importanza di operare con l’obiettivo del rilancio del risparmio energetico, costruendo un sistema incentivante per attirare industrie per la produzione di apparecchiature per l’utilizzo delle energie rinnovabili (vento, solare, fotovoltaico).

I Consiglieri della Provincia di Sassari
Carmelo Piras ,Aba Canu, Gian Nicola Cabizza, Michele Pala, Emilio Fenu, Paolo Battino, Angelo Pirisi, Antonello Palmas, Antonio Doneddu, Antonio Tanca, Gavino Sechi, Nicola Sanna, Gianni Carbini, Daniele Cocco, Giovanni Ruiu, Angelo Benenati, Gavino Sale, Andrea Pala, Paola Oggiano, Giuseppe Morghen, Piermario Manca, Giannetto Satta, Ennio Ballerini, Giommaria Deriu, Antonio Fredda, Luigi Carta, Giampiero Lavena



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