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Rubrica Dispensa
Comunicato stampa
Il Consiglio Provinciale di Sassari ha approvato all'unanimità l'OdG di indirizzo alla Giunta in cui si chiede di vigilare e di sollecitare la garanzia da parte del Governo nazionale e della Giunta regionale in merito alla compiuta realizzazione delle diramazioni del gas metano algerino, a partire dal ramo principale del gasdotto GALSI verso i diversi territori della Provincia e della Sardegna, non attraversati dall'infrastruttura.
In particolare i Consiglieri chiedono che tali richieste siano contenute nei temi di rivendicazione nei confronti della Regione Sardegna e del Governo Nazionale e portate al tavolo Nazionale in cui si discuterà della vertenza in atto per la salvaguardia del tessuto industriale del Nord SardegnaNel documento, presentato da Alba Canu, prima firmataria, Paolo Battino, Gianfranco Strinna, Gavino Sechi, Gianni Carbini, Antonio Tanca, Nicola Sanna, Gian Nicola Cabizza, Michele Pala, Carmelo Piras, si evidenzia inoltre, che il progetto nasceva anche per alimentare il territorio e il polo di Porto Torres di una fonte energetica a basso costo e poco inquinante.
Infatti, la quota riservata per l’alimentazione della centrale termoelettrica di Fiumesanto si aggirava su un miliardo di metri cubi di gas algerino, praticamente oltre la metà dell’intero consumo previsto - circa 1,5 mld/mc - per l'intera Sardegna. Su tale presupposto, infatti, la giunta Soru e l’Endesa siglarono l'accordo del gennaio 2007,in cui concordavano che la termocentrale di Fiumesanto avrebbe utilizzato il metano al posto del carbone proprio per ragioni di minor inquinamento ambientale.In un momento di gravissima crisi dell'area industriale del Nord Sardegna, con l'urgente necessità di rivitalizzare un patrimonio di esperienza industriale fondamentale per lo sviluppo dell'intera Sardegna, appare di primaria importanza garantire al territorio la presenza del gas metano con una serie di rami di collegamento per la diramazione della rete nel territorio del Sassarese, senza la quale il gasdotto GALSI non produrrà per l’intero nord ovest nè per il resto dell'isola, i benefici attesi da un’opera lungamente rivendicata dalla Sardegna.
Infatti, il progetto prevede nell'isola la realizzazione di una condotta completamente interrata, il cui punto d'approdo è Porto Botte, nel Sulcis, e quello conclusivo, dopo 290 chilometri, nelle vecchie saline di Olbia. "A fronte di un’investimento previsto che si aggira sui 3 miliardi di euro, di cui circa 700 milioni di euro ipotizzati per i lavori in terra ferma in Sardegna, dall’analisi dei documenti pubblicati nei siti istituzionali , ad esempio quello della Regione Sardegna, e dalle diverse notizie di stampa" dichiara Alba Canu "non emerge alcuna informazione o documento in cui si espliciti l’avvenuta progettazione o almeno programmazione, delle indispensabili diramazioni verso le aree non attraversate direttamente dalla condotta principale del gasdotto, ed in particolare verso l'area industriale di Porto Torres . Questo ci mette in allarme e ci preoccupa". A tale situazione si aggiunge che non sono chiare quali siano le modalità e le garanzie di coinvolgimento dell’imprenditoria sarda nella realizzazione della complessa opera che segnerà il futuro sviluppo della Sardegna, considerato, tra l’altro che il consorzio GALSI è una S.p.A. partecipata dalla Regione Sarda attraverso la Sfirs che, come è noto, detiene l'11.6% del capitale societario. "Non vogliamo essere solo una piattaforma di passaggio dell'infrastruttura dall'Algeria verso il continente europeo" prosegue Alba Canu "A noi resterebbero solo i problemi di modifica ambientale per le immani opere di sbancamento senza alcun vantaggio".
Hanno contribuito ad arricchire il dibattito numerosi Consiglieri di entrambi gli schieramenti, Gavino Sechi, Antonio Doneddu, Giommaria Deriu, Antonio Faedda, Michele Calaresu, Paolo Battino, Carmelo Piras, Gavino Sale che hanno sottolineato l'importanza di agire subito e di vigilare per avere certezze di realizzazione dell'intera rete del metano.
Di seguito il testo integrale dell' Odg
Sassari, 3 Giugno 2009
Al Presidente del Consiglio
Cons. Enrico Piras
Alla Presidente della Giunta
Dott.ssa Alessandra Giudici
Al Dirigente del Settore Consiglio
Dott.ssa Silvia Soggia
LLSS
Oggetto: Interpellanza sul collegamento del nuovo metanodotto GALSI con l’area industriale di Fiumesanto (SS) e di Porto Torres
Premesso
che il primo protocollo d’intesa Algeria-Italia per la realizzazione del gasdotto GALSI, decisamente sostenuto dalla Giunta Soru, che porterà metano dalle coste del Nord Africa alla Toscana, passando per il territorio della Sardegna, è stato siglato nel marzo del 2008 ad Alghero;
che recentemente il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola, nell'ambito della missione in Algeria, ha assicurato che i lavori del gasdotto GALSI inizieranno nel 2010 e che l'obiettivo e' quello di terminarli entro la fine del 2012;
che il gasdotto era stato fortemente voluto anche per alimentare il polo di Porto Torres di una fonte energetica a basso costo e poco inquinante. Pertanto, nel calcolo dei consumi isolani la quota riservata per l’alimentazione della centrale termoelettrica di Fiumesanto si aggirava su un miliardo di metri cubi di gas algerino, praticamente oltre la metà dell’intero consumo previsto (circa 1,5 mld/mc) per la Sardegna
che, in considerazione di questo, nell’accordo tra la giunta Soru e l’Endesa (gennaio 2007) era stato concordato che la termocentrale di Fiumesanto utilizzasse il metano al posto del carbone proprio per ragioni di minor inquinamento ambientale.
Preso atto
che l’investimento previsto si aggira sui 3 miliardi di euro ed il progetto e' stato inserito tra le infrastrutture strategiche dell'Unione Europea e per questo riceverà un finanziamento di 100 milioni di euro. Si stima che l’investimento per la parte dei lavori su terra ferma in Sardegna, è di circa 700 milioni di euro.
che il progetto, sviluppato interamente dalla società Galsi S.p.A., - che è partecipata da: Sonatrach (Società Nazionale Idrocarburi Algerina); Edison S.p.A.; EnelProduzione S.p.A.; SFIRS S.p.A., (società partecipata al 93% dalla Regione Sardegna) e Gruppo HERA a cui fa capo la società del gas sassarese Medea - prevede un tracciato noto da tempo con la realizzazione di una condotta completamente interrata, il cui punto d'approdo nell’Isola è Porto Botte, nel Sulcis, e quello conclusivo, dopo 290 chilometri, nelle vecchie saline di Olbia.
che i quaranta comuni che saranno attraversati dalla condotta sono Carbonia, Iglesias, Villamassargia, Domusnovas, Musei, Vallermosa, Siliqua, Serramanna, Villasor, Samassi, Sanluri, Sardara, San Gavino Monreale, Mogoro, Uras, Narrubbiu, Santa Giusta, Palmas Arborea, Oristano, Simaxis, Zerfaliu, Ollastra, Villanova Truschedu, Paulilatino, Abbasanta, Norbello, Borore, Macomer, Sindia, Semestene, Torralba, Bonorva, Mores, Ozieri, Oschiri, Berchidda, Monti, Loiri, e infine Olbia.
Considerato
che, nel 2012, quando le opere di posa delle tubature saranno terminate, permettendo l'immissione, a regime di 8 miliardi di metri cubi all'anno di gas algerino, l’intera Italia e l'Europa potranno affrancarsi dalla dipendenza dall’instabile mercato russo, con evidenti benefici economici e di tranquillità di approvvigionamento. E tale opportunità è stata possibile grazie al passaggio della condotta sulla terraferma : passaggio non indolore per l’integrità ambientale e paesaggistica della Sardegna
che, dall’analisi dei documenti pubblicati nei siti istituzionali (Regione Sardegna) e dalle diverse notizie di stampa, non emerge alcuna informazione o documento in cui si espliciti l’avvenuta progettazione o almeno programmazione delle indispensabili diramazioni verso le aree non attraversate direttamente dalla condotta principale del gasdotto
che senza i rami di collegamento per la diramazione della rete del metano nel territorio del Sassarese, il gasdotto non produrrà per l’intero nord ovest i benefici attesi da un’opera lungamente rivendicata dalla Sardegna, unica regione italiana privata da sempre di questa fonte energetica a basso costo, che risulterebbe essere, in tal caso, solo “strumento” di collegamento tra l’Algeria e l’Italia/Europa.
Si interpella la Presidente della Giunta per conoscere:
quali siano i tempi e le ipotesi in campo per la progettazione e finanziamento delle diramazioni della condotta principale del gas metano, ed in particolare quella più rilevante per l’intero piano di utilizzo del metano: il tratto che dovrebbe raggiungere la città di Sassari e il Polo industriale di Porto Torres e Fiumesanto;
quali siano le modalità e le garanzie di coinvolgimento dell’imprenditoria locale nella realizzazione della complessa opera che segnerà il futuro sviluppo della Sardegna, considerato, tra l’altro che il consorzio GALSI è una S.p.A. partecipata dalla Regione Sarda attraverso la Sfirs che, come è noto, detiene l'11.6% del capitale societario;
quali siano le azioni che la Presidente e la Giunta intendono intraprendere, anche in collaborazione con le altre Province, a garanzia del completo sviluppo della rete del gasdotto nell’intero territorio della Sardegna e, in particolare, per l’area industriale di Porto Torres, Fiumesanto e la Provincia di Sassari con i suoi 66 Comuni.
I Consiglieri
Alba Canu (primo firmatario) - Paolo Battino, Gianfranco Strinna, Gavino Sechi, Gianni Carbini, Antonio Tanca, Nicola Sanna, Gian Nicola Cabizza, Michele Pala, Carmelo Piras