Il Tamburino Sardo


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odg territorialità pena

Rubrica Dispensa

Sassari, 30 ottobre 2009

Al Presidente del Consiglio
Enrico Piras

Alla Presidente della Provincia
Dott.ssa Alessandra Giudici

SEDE



OGGETTO: OdG SULL’ APPLICAZIONE DELLA LEGGE 354/1975 E DEL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ED IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, SIGLATO IL 07 FEBBRAIO 2006 RIGUARDANTE LA TERRITORIALITÀ DELLA PENA.

Premesso che:

- l’ art. 1 della legge.26 luglio 1975 n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative delle libertà) recita che : “Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi. Il trattamento é attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti”;

- l’articolo 42 della medesima legge (L. 354/75) stabilisce che i trasferimenti dei detenuti devono essere disposti favorendo “il criterio di destinare i soggetti in istituti prossimi alla residenza delle famiglie”;

- il protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia e la Regione Autonoma della Sardegna, firmato il 7 febbraio 2006, ribadisce, in attuazione del principio generale di territorializzazione delle pene, l’impegno “a destinare e/o favorire il rientro in istituti della Sardegna dei detenuti di origine, residenza o interessi nel territorio sardo che aspirano a tale rientro, tenendo particolarmente conto del luogo di residenza del nucleo familiare”;

Considerato che:

- il principio della territorialità della pena, sancito già dal 1975 con la legge 354/75 e ribadito nel protocollo d’intesa con la RAS citati, che consente la vicinanza con il contesto affettivo e della famiglia cui il cittadino detenuto appartiene, risponde all’esigenza di porre il detenuto e l’Amministrazione della Giustizia nelle migliori condizioni affinché l’obiettivo del reinserimento e del sostegno sociale sia raggiunto con atti concreti ed efficaci;

- i cittadini residenti in Sardegna, detenuti in carceri fuori dall’Isola, si trovano a dover subire il maggior disagio di carattere logistico, psicologico oltre che economico, non potendo contare, come è evidente e comprensibile, sui periodici contatti e le visite da parte dei familiari e delle persone care, soprattutto quando si tratta di bambini e persone anziane, previste dai regolamenti penitenziari;

- il permanere di tale condizione di lontananza va a ledere lo stesso diritto alla difesa riconosciuto per ogni cittadino, che viene pesantemente ostacolato sia con un aggravio sostanziale delle spese legali determinate dalle “trasferte” dei legali patrocinanti, sia per la oggettiva maggiore difficoltà di contatto tra il detenuto e gli stessi avvocati.

- con tali strumenti normativi si è voluto affermare per i detenuti, nessuno escluso, compresi quelli in attesa di giudizio o sottoposti a misure di detenzione preventiva e non ancora rinviati a giudizio, il diritto di essere destinati in istituti penitenziari prossimi alla residenza delle loro famiglie;

- sono tuttora numerosi i cittadini residenti in Sardegna, detenuti in esecuzione di pena, in attesa di giudizio o per misure di detenzione preventiva, rinchiusi nelle carceri della penisola,

Il Consiglio Provinciale,

nel ribadire con forza la centralità del principio della territorialità della detenzione e della pena, prevista nell’Ordinamento Penitenziario, indispensabile per poter esercitare le attività di sostegno e trattamento a favore del detenuto, anche attraverso la possibilità di avere relazioni stabili e assidue con i propri familiari e con i servizi territoriali della Regione di residenza,

chiede

l’immediata applicazione dei dettati della legge 354/75 e dei contenuti del Protocollo d’intesa RAS e Ministero della Giustizia del 7/02/2006, con particolare riferimento alla territorializzazione della pena per i cittadini residenti in Sardegna

da indirizzo

alla Presidente e alla Giunta affinché, nell’ambito delle proprie competenze e dell’azione politica espressa sul territorio, si attivi presso la Regione Sardegna ed il Ministero della Giustizia:

- per conoscere il numero dei cittadini sardi, detenuti in esecuzione di pena, in attesa di giudizio o sottoposti a misure di detenzione preventiva, rinchiusi nelle Case circondariali e mandamentali della Penisola;

- per chiedere l’immediata applicazione dei dettati della legge 354/75 e dei contenuti del Protocollo d’intesa RAS e Ministero della Giustizia del 7/02/2006, con particolare riferimento alla territorializzazione della pena per i cittadini residenti in Sardegna;


I Consiglieri

Alba Canu, Paolo Battino, Gianni Carbini, Nicola Sanna, Antonio Doneddu, Lorenzo Mastino, Gian Nicola Cabizza, Luigi Carta, Giovanni Ruiu, Gavino Sechi, Gianfranco Strinna, Antonio Tanca, Michele Pala, Carmelo Piras, Massimo D’Agostino


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