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Rubrica Lettere
Nell'urbanistica c'è lo specchio dei mali d'Italia, così intitolava La Nuova del 6 giugno scorso la recensione di "Le mie città" di Vezio De Lucia, stilata da Sandro Roggio.
Nel nostro piccolo, Sassari non smentisce il quadro generale. Il grave è che chi avanza critiche al Piano urbanistico comunale per far prevalere l'interesse generale e per cercare di ridurre al minimo i progetti di rendita politica, per iniziare viene tacciato di populismo, quindi si cerca di processarlo per benino.
A me pare trattarsi di senso di responsabilità non di "boutade populista" (La Nuova Sardegna, 30 luglio 2010, pag.23). Tale accusa è pretestuosa e parte evidentemente da chi trova accettabile la prassi di piegare il piano urbanistico agli interessi particolari.
Io parlerei invece di parassitismo politico per quegli amministratori-consumatori di tasse che al posto di perseguire esclusivamente l'interesse generale si dedicano ai propri privati interessi a spese dei cittadini-pagatori di tasse.
Leggendo poi nella stessa pagina certe sorprendenti dichiarazioni ricavo che ci sono amministratori per i quali evidentemente la furbizia non deriva da un atto volontario, ma da un riflesso condizionato.
E' naturale per costoro, dopo essere stati dal notaio, alzare la manina per approvare un Puc (che fa lievitare il valore del proprio terreno) per il bene della città. Purtroppo sono pochi i cittadini che si ribellano al parassitismo politico. I più sopportano pazientemente. Cosa che i parassiti sanno benissimo.
Piero Atzori