Il Tamburino Sardo


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sanremo

Rubrica bassa cucina

Sanremo
(Paolo Buzzanca)

Ora ci sentiamo tutti liberati dal masso che per tanto tempo ha pesato sulle nostre coscienze: questo festival ha cancellato una colpa collettiva, ripagando con un plebiscito popolare l'infanzia infelice dell'illustre progenie dell'ultimo imperatore d'Abissinia, nonché ultimo imperatore d'Albania ed invero anche ultimo re d'Italia a dichiarare guerra ai paesi democratici, i quali, cattivacci, sono venuti a bombardare le nostre città, a buttar giù il governo fascista e a procurar tanti altri danni.

Noi, da parte nostra, faremo di tutto perché l'infanzia infelice degli orfani di guerra, la gioventù stroncata dei soldati massacrati in Russia, la solitudine delle mogli che non hanno più rivisto i loro mariti, lo sconforto di quanti hanno provato i campi di concentramento, faremo di tutto, ripeto, perché mai più si affaccino alla memoria dell'italico popolo e nulla possa intaccare la compassione per l'infelice esperienza del pronipote (?) dell'ultimo - ed unico - imperatore d'Abissinia.

Io, che appartengo ormai ad una generazione sulla strada del tramonto, ho avuto un padre che ha perso una costola in Grecia, uno zio che stava sulla corazzata Roma ed un altro in campo di concentramento.

Gente senza cuore e senza fantasia. Non faceva altro che parlare delle proprio insignificanti disgrazie e mai una parola per questi discendenti dell'imperatore d'Abissinia che pativano all'estero pene d'inferno.

Meno male che la TV ha dato agli italiani l'occasione, gli strumenti e la cultura per fare ammenda.

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